Gli studenti del Cuoco-Manuppella di Isernia incontreranno lo scrittore Giovanni Petta, alle 9:30 di lunedì 26 marzo, nella Sala Gialla della Provincia.

Le classi IIC e IIF del liceo delle Scienze Umane, la IIA del liceo Economico Sociale e la ID del liceo Linguistico hanno letto il romanzo «Acqua» dell’autore molisano e si confronteranno con lui sui temi del libro: la difficoltà del superamento dei traumi infantili, l’amicizia tra donne, la ricerca della consapevolezza in età adulta.

All’incontro, voluto dalla professoressa Graziella Iannuzzi, sempre attenta alle tematiche che riguardano le sue discipline di insegnamento e agli stimoli degli operatori culturali del territorio, sarà presente il dirigente scolastico Lina Di Nezza.

Il romanzo di Petta racconta la vicenda di Carola, una ragazza il cui destino sembra essere scritto nell’acqua. Dalla voglia di libertà all’amore per la sua istruttrice Lara, fino all’equilibrio cercato in ogni bracciata, tutte le sue sensazioni sembrano iniziare dentro la vasca della piscina dove si allena. Ma in quel blu intenso c’è molto di più: il pensiero della morte di suo padre Antonio.

Sballottata come dalle onde, la ragazza cerca una consapevolezza difficilissima, lasciandosi trasportare dalla corrente senza scegliere una direzione. La sua vita e quella di sua madre Serena sembrano segnate e condizionate da un caso al quale è difficile opporsi. Solo la separazione sembrerà calmare l’irrequietezza della quotidianità che tormenta le due donne, costrette a vivere un’esistenza in cui l’accettazione è l’unica possibilità di superamento.

Giovanni Petta ha pubblicato le raccolte poetiche «Sguardi» (Cep Edizioni, 1987), «Millennio a venire» (Edizioni Eva, 1998), «A» (Letteratura Alternativa Edizioni, 2016), il romanzo «Cinque» (L’Erudita, 2017) e i libri satirici «Turzo Ten» (Edizioni Il Bene Comune, 2011) e «Turzo Time» (Minima Comunicazione Edizioni, 2016). «Acqua» è il suo primo romanzo (Augh Edizioni, 2016).
Allievo di Mogol presso il «Cet», ha coordinato l’inserto molisano de «Il Tempo» di Roma e ha diretto la rivista satirica «L’Interruttore».