Project Description

Tante le iniziative per il Giorno della Memoria che hanno visto impegnati gli studenti di tutte le classi, dopo un percorso interdisciplinare predisposto dai docenti dei Consigli di Classe.

L’Isis ‘Cuoco-Manuppella’, ancora una volta, è stato partner dell’evento promosso dalle associazioni nazionali ‘Rom in Progress’ e ‘Romni’ e sostenuto dall’Unar, UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – “deputato dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età, dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità”. Gli studenti delle classi quinte hanno aperto, così, una pagina di storia ancora poco conosciuta: il genocidio delle popolazioni zigane d’Europa tra il 1939 e il 1945. Nei campi di sterminio nazisti morirono 500mila persone. “Porrajmos” (“il grande divoramento”) o “Samudaripen” (“tutti uccisi”) sono i due termini che in lingua romanì traducono quel sacrificio. Nella sala convegni San Francesco di Isernia, le associazione ‘Rom in progresss’ e ‘Romni’ hanno accolto i ragazzi che hanno ascoltato dalla voce dei sopravvissuti e i familiari dei deportati quello che accadde. Tra gli ospiti anche Francesco Paolo Tanzi, il docente di Storia che ha portato alla luce l’esistenza di un campo di internamento ad Agnone. Era stato allestito nel luglio 1940 nell’ex Convento di S. Bernardino da Siena, dal 1931 adibito a Seminario estivo. Aveva una capienza di circa 150. Tra i rom internati c’era anche Milka che Tanzi ha incontrato e, molti anni dopo, ha portato di nuovo ad Agnone dove ha raccontato cosa accadeva in quell’ex convento.

Gli studenti delle altri classi hanno partecipato all’iniziativa di Unitre, l’ateneo romano che ha ospitato Gherardo Colombo, l’ex-magistrato che ha condotto inchieste contro la Corruzione e Sistemi di potere. Ma Colombo ha anche scritto con Liliana Segre il saggio “La sola colpa di essere nati”. Centoventotto pagine in cui la senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau, racconta la sua esperienza personale nel 1938, quando furono emanate le leggi razziali fasciste. Colombo, ripercorrono quei drammatici momenti personali e collettivi, si è soffermato a lungo sulla  profonda differenza che intercorre fra giustizia e legalità e ha sottolineato la necessità di non voltare mai lo sguardo davanti alle discriminazioni, per fare in modo che le pagine più oscure della nostra storia non si ripetano mai più. I nostri studenti hanno avuto, poi, la possibilità di condividere le loro riflessioni partecipando attivamente alla giornata.