PESES, COTTARELLI INCONTRA STUDENTI DEL LICEO ECONOMICO SOCIALE ‘CUOCO’
ISERNIA – Giovani disamorati della politica e preoccupati per il loro futuro occupazionale. Sono le caratteristiche individuate dal prof. Carlo Cottarelli, economista e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano attraverso la quale dirige un Programma di Educazione per le Scienze Economiche e Sociali (PESES) che lo porta nelle scuole e a conoscere la Generazione Alpha, i cosiddetti figli dei Millennials. Programma in cui è rientrato anche l’Isis ‘Cuoco-Manuppella’ con gli studenti dell’indirizzo Les (Liceo delle Scienze Economico Sociali). “Noto due cose – ha dichiarato a margine dell’incontro svoltosi nell’Aula Magna del Liceo ‘Cuoco’ -, prima di tutto di quanto poco i giovani, rispetto alla mia generazione, siano interessati a domande politiche. Cinquanta anni fa ci sarebbero state domande molto più politicizzate rispetto a quelle che ricevo normalmente. Seconda cosa la preoccupazione per il lavoro, se sarà facile trovare un lavoro, finiti gli studi. Questa preoccupazione c’è perché l’economia italiana è lì che è stata debole negli ultimi 25 anni, è stata debole nel creare posti di lavoro”. Ad accogliere il prof. Cottarelli la dirigente scolastica, Maria Teresa Vitale, e la direttrice dell’Usr Molise, Maria Chimisso, che ha concesso il patrocinio all’evento. Ma c’erano anche le autorità civili, militari e religiose oltre agli studenti destinatari di PESES guidati, nella realizzazione dei percorsi e dei contributi finali, dalla docente di Diritto Tina Izzi. I ragazzi hanno subissato di domande l’economista: dai dazi di Trump, allo strapotere economico della Cina, ma soprattutto sull’Europa e sull’incontro, imminente, tra il presidente Usa e la premier Giorgia Meloni: “Non credo che possa tornare con un accordo – ha risposto Cottarelli -. Credo che Giorgia Meloni debba essere portavoce dell’Europa perché noi non possiamo avere una negoziazione uno per uno con gli Stati Uniti, se intendiamo farci concorrenza tra noi rompiamo il fronte con cui dovremmo discutere con gli Stati Uniti, l’unione fa la forza. L’Europa si deve mettere insieme. Del resto Trump l’ha capito, non si può mettere i dazi su un paese perché tutto passerebbe per il paese che è esentato. In un mercato unico, in cui non ci sono barriere interne, è chiaro che gli anche gli Stati Uniti devono avere una politica unica. Dobbiamo muoverci insieme. Sono abbastanza fiducioso che si possa trovare un accordo perché il vero avversario degli Stati Uniti è la Cina”. E a proposito della Cina e del dietrofront, momentaneo, di Trump sui dazi, Cottarelli ha dichiarato: “Ha visto la reazione dei mercati internazionali e si è reso conto che neanche gli Stati Uniti possono fare una guerra dei dazi con il resto del mondo”. Quanto ai rapporti Usa-Cina: “C’è un conflitto economico di fondo – ha commentato Cottarelli – perché la Cina è più grande, attualmente, come potenza economica degli Stati Uniti e gli Stati Uniti sono preoccupati per questa cosa”. Infine una passaggio sulle ‘affinità’ tra i nostri tempi e gli anni ’30 del XX secolo: “Con queste politiche economiche si sta tornado alla prima metà del XX secolo, la guerra dei dazi negli anni ’30 è stata molto pesante. Due guerre mondiali hanno caratterizzato il XX secolo, speriamo non ci sia la terza!”.